Hope and Crisis of the Future. Individual, Community, and Environment facing the Disillusionment with Progress

EJL2020-05

The Future we don't want: The Innovation Trap

Programma

Conferenza: "Il futuro che non vogliamo: la trappola dell’innovazione"

Relatore: Prof. Fabio Merlini (Fondazione Eranos, Ascona; IUFFP, Lugano)

Ciclo: Eranos-Jung Lectures: "Speranza e crisi del futuro. Individuo, comunità e ambiente di fronte al disincanto del progresso"

Data: da definire

Luogo: Auditorium, Monte Verità, Ascona

Moderatore: Prof. Sandro Rusconi (Fondazione Eranos, Ascona)

Discussione

Rinfresco e incontro con il relatore

We regret to have to inform you of the decision to postpone the Eranos-Jung Lecture, "The Future we don't Want: The Innovation Trap," until 2021. The persistence of the COVID-19 pandemic that we are witnessing, the great uncertainty of the global health situation, and the inevitable limitations to mobility that will be implemented in the coming months convince us that it is appropriate, for the safety of all participants (listeners and speakers), to postpone the congress until the following year. Information about the the new date in 2021 will be made available as soon as possible. Trusting in everyone's understanding, we would like to take this opportunity to send you, on behalf of the Eranos Foundation, the most cordial greetings with our shared hopes for a forthcoming exit from the current emergency situation.

Introduzione

La vita nell’epoca dell’incerto futuro manifesta una sua inevitabile tonalità depressiva. È come se il tempo non riuscisse più a mobilitare nessuna speranza. Il senso si abbrevia sul presente, diserta il lungo periodo e, in questo modo, si ritrova privo di orizzonte. Vive di sola immediatezza. Gli effetti di questo fenomeno si ripercuotono ad ogni livello: nella politica, nella cultura, nei consumi, nelle relazioni. Esiste una via di uscita? Sapere ciò a cui non si desidera andare incontro è già un primo passo. Soprattutto, se questo sapere rivolge la sua attenzione al presente, con una chiaro progetto di emendazione. Il futuro che non vogliamo è il presente cui impariamo a dire di no, nella sue manifestazione pseudopolitiche, pseudoculturali, pseudorelazionali, iperconsumistiche. Il che significa che solo dal presente è possibile far nascere una immagine emancipata del futuro, poiché è il presente stesso che deve essere emancipato, qui e ora, dalle forze regressive a cui si abbandona nel momento in cui non vede altra prospettiva se non quella, unilaterale, dell’innovazione tecnologica.       

Biografia/profilo del relatore

Fabio Merlini è Direttore Regionale della sede della Svizzera Italiana dell'Istituto Universitario Federale per la Formazione (IUFFP). Dal 2010 presiede la Fondazione Eranos. Ha co-diretto, presso gli Archivi Husserl dell'Ecole Normale Supérieure di Parigi, il Groupe de Recherche sur l'Ontologie de l'Histoire, i cui lavori seminariali – Après la fin de l’histoire (1998), Historicité et spatialité (2001) e Une histoire de l’avenir (2004) – sono usciti in tre volumi per l'editore Vrin (Parigi). Già privat-docent all’Università di Losanna, dove ha insegnato Filosofia della cultura (1988), presso il medesimo Ateneo è stato successivamente professore di Epistemologia delle scienze umane (1990-2002). Dal 2003 al 2011 è stato inoltre professore a contratto di Etica all’Università dell’Insubria (Varese). È co-autore del “Cahier de l’Herne” dedicato a F. Nietzsche per il centesimo anniversario della morte (2000). Con J. Derrida, P. Ricoeur, M. Crépon e altri, è co-autore del volume La Philosophie au risque de la promesse (2004). Tra le sue pubblicazioni, ricordiamo L’efficienza insignificante. Saggio sul disorientamento (2009, apparso anche in francese con il titolo L’époque de la performance insignifiante. Réflexions sur la vie désorientée, 2011); Schizotopies : Essai sur l'espace de la mobilisation (2013, edito in italiano come Ubicumque. Saggio sul tempo e lo spazio della mobilitazione, 2015); L’architettura inefficiente (con L. Snozzi, 2014, edito in francese come L’architecture inefficiente, 2016); Catastrofi dell’immediatezza. La vita nell’epoca della sua accelerazione (con S. Tagliagambe, 2016). Ha inoltre curato diversi volumi collettanei, tra cui Nuove tecnologie e nuove sensibilità. Comunicazione, identità, formazione (2005), Identità e alterità. Tredici esercizi di comprensione (con E. Boldrini, 2006) e Semi ad usum praesentis. Un incontro sul pensiero di Jean-Jacques Rousseau (2013). Il suo lavoro più recente, La Triste esthétique. Essais sur les catastrophes de l’immédiateté (2018), è apparso anche in italiano, per l’editore Bollati Boringhieri, con il titolo L’estetica triste. Saggio sull’inospitalità del mondo (2019). Per l'editore Rosenberg&Sellier di Torino dirige la collana "I Saggi di Eranos" e, per l'editore Aragno*Eranos, Ascona, la collana dei "Classici di Eranos".


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